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Caro Roberto, alle tante ho finito di leggere anche “Gente Libera”. L’ho trovato interessante e molto ben costruito dal punto di vista storico, come del resto “Il sangue e l’inchiostro”. Tu poi, è innegabile, scrivi di un gran bene… Ecco, l’ho detto “alla toscana”, come io sono. Bravo, continua a scrivere. Lucia Martini di Cigala, 18 ottobre 2018
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Egr. signor Roberto Corradini, recentemente mi sono imbattuto per caso nel Suo libro “Il sangue e l’inchiostro”. Devo dire che è stata una lettura piacevole ed avvincente. Ho trovato molto efficace l’espediente narrativo del carteggio tra i due personaggi centrali del romanzo, un espediente oggettivamente impegnativo, a motivo della necessità di usare distinti registri espressivi per caratterizzare i due fratelli. Ho trovato ben delineata la figura del fratello rimasto a Trento (preziosi al riguardo i riferimenti ad avvenimenti piccoli e grandi che hanno interessato un quartiere cittadino che mi è assai familiare); ne esce l’immagine di un uomo pragmatico e concreto. Interessante e a tratti perfino simpatica la descrizione del modo in cui il fratello emigrato dapprima in Brasile e poi negli Stati Uniti affronta le oggettive difficoltà logistiche, le barriere linguistiche e perfino gli imprevisti contatti indiretti con la malavita americana. Nel complesso si tratta di un’opera estremamente gradevole. Complimenti e cordiali saluti. Luigi Moser - Lavis (TN), 17 settembre 2018
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