Edoardo Arnoldi - Nati con la camicia
Ciao Roberto Corradini. E' stato molto piacevole, il 1 dicembre scorso, incontrarsi alla Ubik di Trento per parlare del tuo romanzo "Nati con la camicia". In fondo è stato un parlare di noi, dei nostri vissuti. Carlo Martinelli è stato, come al solito, molto bravo nel presentare e voi due avete interagito in maniera efficace e sciolta. Penso che il tuo terzo libro, al di là del valore letterario, abbia il grande merito di togliere in modo delicato la tanta polvere accumulatasi sulla nostra memoria. In questi tempi complicati ne abbiamo bisogno, molto bisogno; non per un esercizio nostalgico, ma per ridare valore, anche in maniera critica se necessario, ad un bel pezzo di storia, quella degli ultimi sessant'anni. E' vero ciò che affermi nel libro: noi cresciuti in Italia nel dopoguerra, siamo "nati con la camicia". Abbiamo vissuto in un periodo fortunato, di pace e di crescente benessere, in cui la speranza riusciva spesso a diventare realtà. Per i giovani, oggi, è molto più difficile. Nel tuo libro l'hai detto compiutamente e sei riuscito nell'intento di dare una testimonianza sociologica alle nuove generazioni; hai raccontato gli eventi straordinari, le speranze, i grandi progetti ed anche le illusioni e passi falsi che hanno caratterizzato le nostre vite. Ne è uscito comunque un bilancio estremamente positivo per noi. Penso che sia stato (e che sarà) facile anche per tanti altri lettori (nostri coetanei) immedesimarsi nei principali protagonisti del tuo romanzo, cioè nei due amici "nati con la camicia". Edoardo Arnoldi. 13 dicembre 2021