Dina Fiamozzi "Il sangue e l'inchiostro"
Egregio sig. Roberto Corradini, mi chiamo Dina Fiamozzi e ho 82 anni; tra le altre cose, mi piace leggere e scrivere poesie. Con questa mia, desidero congratularmi con Lei per aver scritto “Il sangue e l’inchiostro” che giudico un meraviglioso romanzo epistolare. Mi sono davvero commossa leggendo le lettere scambiate dai due fratelli trentini separati dall’Atlantico (uno rimasto a Trento e l’altro emigrato in Brasile e poi negli Stati Uniti). Il dialogo epistolare tra i due protagonisti è profondo e affascinante, trasmette un grande amore fraterno che entra direttamente nel cuore.
"Il sangue e l'inchiostro" è un libro accattivante che invita il lettore a entrare di persona in questa bellissima storia ambientata nel periodo compreso tra il 1870 e il 1935 circa. Lo si legge e rilegge tutto d’un fiato, una pagina tira l’altra e ti fa ottima compagnia. L’emozione che si prova leggendolo è grande e non vedi l’ora di poterla condividere con qualcun altro. Sono decenni di storie vissute in maniera totalmente diverse che riassumono moltissime emozioni, a volte gioiose e a volte molto sofferte.
Lei sig. Corradini mi ha fatto anche rivivere i tempi in cui si aspettava con ansia il postino con qualche lettera o cartolina, tracce scritte che purtroppo non si usano più. Ora l’affetto lo si esprime in un messaggino o al massimo in una breve telefonata. I tempi sono cambiati, è vero; ma in meglio o in peggio? Mah!
Insomma la ringrazio per avermi dato modo di ricordare attraverso “Il sangue e l’inchiostro” tempi che si credono perduti, ma che hanno lasciato in noi un segno profondo. Proprio oggi mia nuora mi ha regalato il suo secondo romanzo “Gente Libera”. So già che lo leggerò in un lampo e poi Le saprò dire la mia opinione, senz’altro positiva. Grazie di cuore. Le auguro buone cose e La saluto cordialmente. Dina Fiamozzi in Ribiani - Mezzocorona, 9 settembre 2018