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In occasione dell’incontro con l’autore all’interno della nostra scuola, vorrei far sapere al signor Roberto Corradini che anche mio padre ha letto “Il sangue e l’inchiostro” ed ha provato le stesse mie forti emozioni di fronte al rapporto bellissimo tra i due fratelli protagonisti del libro. Ci si può voler bene anche restando lontani, purché si voglia sempre restare in contatto con sincerità e affetto. Mi ha colpito particolarmente una frase: “La vita è così, è più forte di ciascuno di noi. Non perde occasione per farci capire che noi siamo deboli e che possiamo cadere in ogni istante. Ma che possiamo anche rialzarci”. Sabrina Mezzina - II Ist. Sup. “Tito Acerbo” - PESCARA - 22 maggio 2017
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Gentilissimo signor ROBERTO CORRADINI,.. sono stata una Sua allieva presso l’ENAIP di Primiero nel lontano anno scolastico 1978-1979 e dunque non potevo mancare il 21 ottobre scorso alla presentazione del Suo romanzo “Il sangue e l’inchiostro”. Nella “nostra” scuola, poi!.. In quella occasione sono stata contenta di aver avuto il modo di salutarLa cordialmente assieme a tante altre mie compagne e compagni di allora e di confermarLe la mia stima come insegnante (io conserverò sempre un ottimo ricordo di Lei, anche come persona). Ho ascoltato con simpatia la presentazione del libro e raccolto la Sua preziosa dedica. Desidero ora esprimerLe la mia stima anche come scrittore.
Il contenuto del romanzo è profondo, è un mix di storia vera e di avventura, un mix di inchiostro che scorre con penosa lentezza da una parte all’altra del mondo, ma che porta di qua e di là notizie preziose e soprattutto emozioni forti. Esse impiegano un bel po’ di tempo ad arrivare a destinazione (a volte anni e ciò sembra incredibile oggi, al tempo di internet e della tecnologia), ma quando arrivano con il postino aprono il cuore alla gioia o al dolore. Confesso che mi sono immedesimata con facilità nei personaggi e ho provato la loro stessa ansia nell’attesa delle lettere e poi la loro stessa sofferenza o sollievo nel leggerle.
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